- Ruben De Lorenzo (Giorgia Meloni - Fratelli d'Italia)
- Alberto Perini (Forza Italia)
Abbiamo ricevuto l'appoggio di due organizzazioni:
- Gruppo Mater Ecclesiae Biella
- Circolo territoriale Popolo Della Famiglia -Piemonte
Ringraziamo vivamente i due candidati, che sosteniamo pubblicamente. A tutti i politici che si approcciano a questo importante, difficile e lodevole impegno, auguriamo un buon lavoro con le parole di François-Xavier Card. Nguyên Van Thuân:
LE OTTO BEATITUDINI DEL POLITICO
1. Beato il politico che ha un’alta consapevolezza ed una profonda coscienza del suo ruolo.
Il Concilio Vaticano II ha definito la politica “arte nobile e difficile”. Nel pieno del fenomeno della globalizzazione, quest’affermazione risulta essere ancora vera: alla debolezza e alla fragilità dei meccanismi economici a dimensione planetaria, non si può non rispondere se non con la forza di una politica globale fondata su valori globalmente condivisi.
2. Beato il politico la cui persona rispecchia la credibilità.
Ai nostri giorni, gli scandali nel mondo della politica si moltiplicano facendo perdere credibilità ai suoi protagonisti. Per ribaltare questa situazione, una risposta forte è necessaria, una risposta che implichi riforma e purificazione, al fine di riabilitare l’immagine del politico.
3. Beato il politico che lavora per il bene comune e non per il suo proprio interesse.
Per vivere questa beatitudine, il politico interpelli la sua coscienza e si domandi: sto lavorando per il popolo o per me? Per il mio Paese, per la cultura? Sto lavorando per l’intera umanità?
4. Beato il politico che si mantiene fedelmente coerente.
Occorre una coerenza costante fra la sua fede e la sua vita di persona impegnata in politica; una coerenza ferma fra le sue parole e le sue azioni: una coerenza che onori e rispetti le promesse elettorali.
5. Beato il politico che realizza l’unità.
E, facendone di Gesù il fulcro, la difende. Questo, perché la divisione è autodistruzione.
6. Beato il politico che è impegnato nella realizzazione di un cambiamento radicale.
Tale cambiamento avviene lottando contro la perversione intellettuale; non chiamando bene ciò che è male; non relegando la religione ad un fatto privato; stabilendo le priorità delle sue scelte in base alla sua fede; avendo una sola magna charta: il Vangelo.
7. Beato il politico che sa ascoltare.
Che sa ascoltare il popolo, prima, durante e dopo le elezioni; che sa ascoltare la propria coscienza;
che sa ascoltare Dio nella preghiera. La sua attività ne trarrà certezze, attendibilità ed efficacia.
8. Beato il politico che non ha paura.
Che non ha paura, prima di tutto, della verità. «“La verità”, dice Giovanni Paolo II, “non ha bisogno di voti!"». È beato il politico che non si lascia intimorire dai mass media. Perché al momento del giudizio, dovrà rispondere a Dio e non ai mass media!